Lo spettacolo GIULIO CESARE di William Shakespeare, tradotto e ridotto drammaturgicamente da Vincenzo Manna e Andrea Baracco, che ne ha curato anche la messa in scena, ha vinto il Certamen Almagro Off 2012 e sarà ospite del prestigioso Festival International di Teatro Clasico de Almagro i prossimi 26, 27 e 28 luglio 2012.
Dopo il successo conseguito a Roma al Teatro India in occasione del debutto nazionale, e la selezione che lo ha visto rappresentare l’Italia al Festival Globe to Globe 2012 al London Globe Theatre nello scorso mese di maggio, registriamo oggi questa nuova soddisfazione che ci rende fieri come produttori, insieme con la Lungta Film, per aver investito in un progetto completamente affidato ad una compagnia giovane e talentuosa che raccoglie consensi grazie alla sapiente messa in scena di uno dei più difficili lavori del Bardo e al gradimento dimostrato dai numerosi applausi a scena aperta e da standing ovation da parte di un pubblico eterogeneo composto sia da sostenitori del teatro contemporaneo e di ricerca, sia dagli estimatori puristi del teatro classico.
La giuria del Certament Almagro Off, composta da Don Luis D’Ors, (drammaturgo) Presidente della Giuria, Doña Natalia Menéndez, direttrice del Festival Internacional de Teatro Clásico de Almagro, Don Ramón B. Ivars (scenografo e costumista socio fondatore del TeatrEurope), Doña Elena Schaposnik (direttrice del Centro Latinoamericano de Creación e Investigación Teatral), Don Álex Ruiz Pastor (regista e attore di teatro e presidente della la Commissione di Belle Arti e dello Spettacolo), si è espressa sulla vittoria dello spettacolo con la seguente motivazione:
“Dichiariamo vincitore della II edizione del Festival Almagro Off lo spettacolo Giulio Cesare per il suo approccio drammaturgico attraverso metafore sceniche, per l'uso esemplare dello spazio e l'interpretazione precisa e magistrale dei suoi attori.
Uno spettacolo originale e unico, una scommessa rischiosa piena di immaginazione, che riesce a commuovere il pubblico, rispettando e arricchendo i valori della tragedia shakespeariana”